Certificato per palestra: come gestire la non idoneità

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Gestione

Certificato medico, come gestire la non idoneità

Richiedere il certificato per palestra è sinonimo di professionalità e può diventare un servizio aggiuntivo, se offerto dalla palestra, su cui costruire un’entrata economica

Le associazioni Sportive affiliate CONI hanno la visita medica obbligatoria con ecg, le palestre gestite da SrL non hanno la visita obbligatoria, ma la normativa consiglia vivamente di chiedere il certificato per palestra anche per attività “ludico motoria”, soprattutto se si pratica attività cardiovascolare intensa. Questo comporta quindi un buon controllo sullo stato di salute dei frequentatori. Anzi potremmo dire che la richiesta di un certificato medico parte da una volontà di prevenire eventuali complicazioni di salute.

Una prevenzione necessaria

Questa volontà di prevenzione è determinata dal fatto che oggi più che mai sono in aumento le malattie cardio-vascolari e sempre di più nei centri sportivi si propongono attività intense a livello cardiovascolare. Dai tempi dell’aerobica si sono aggiunti lo step, lo spinning, il funzionale, il cross-fit, tutte attività molto impegnative dal punto di vista fisiologico.

Si evince perciò che la richiesta del certificato per palestra ha tre necessità:

  • rispondere ad una obbligatorietà imposta
  • accertarsi della salute dei propri iscritti
  • salvaguardarsi dal punto di vista assicurativo.
certificato medico

Un’entrata economica in più

L’aspetto del certificato medico può dar luogo anche ad una vera piccola attività commerciale, che ovviamente ha minore importanza rispetto alla salute degli iscritti, ma non per questo è di poco conto. Richiedere il certificato è sinonimo di serietà del centro e può diventare un servizio aggiuntivo, se offerto dalla palestra, su cui costruire un’entrata economica.

L’idoneità dipende da alcuni fattori

Tornando alla visita medica, l’idoneità che viene rilasciata si basa sostanzialmente su tre fattori:

  1. anamnesi ed esame clinico
  2. elettrocardiogramma a riposo
  3. rilevazione dei valori pressori.

Attraverso l’anamnesi e l’esame clinico si rilevano le famigliarità (eventuali patologie già presenti in famiglia) e con l’ecg si monitorizza l’attività cardiaca. Ricordo che il certificato di “attività non agonistica” deve avere la dicitura “ecg eseguito in data odierna” e “valori pressori nella norma”.

In questo modo si possono rilevare e/o accertare problemi di ipertensione arteriosa, anomalie e/o patologie cardiache.

certificato medico

Se il certificato per palestra non va bene

Si presentano perciò due diversi problemi:

  1. che tipo di certificato accettare
  2. come gestire la possibilità di un’eventuale “non idoneità”.

Quando si verifica che un cliente porta il certificato rilasciato dal suo medico, accertarsi che ci sia scritto “idoneo all’attività sportiva non agonistica” (se questo è il certificato richiesto) e “ecg eseguito in data odierna” e “valori pressori nella norma”. Non è necessario esibire il tracciato cardiaco, ma deve esserci la dicitura di riferimento.

Se il cliente porta la fotocopia è necessario richiedere di esibire l’originale. Prevenzione vuol dire prevenire eventuali problematiche di salute che si possono manifestare durante l’attività sportiva, ecco che allora può presentarsi la possibilità che un cliente visitato non sia idoneo. Il medico ha la facoltà di richiedere ulteriori approfondimenti nel caso non sia tranquillo nel dare l’idoneità.

1,2% di patologie cardiache serie

Ricordo che nel momento in cui un medico firma, si assume la responsabilità. Innanzitutto accertarsi dello stato di salute è indice di serietà, da sempre ci si lamenta della facilità e superficialità con cui rilasciano i certificati. In secondo luogo può assolutamente capitare che non ci siano i presupposti per l’idoneità: abbiamo una statistica su circa 200.000 visite mediche che parla di 1,2% di patologico importante e di un 25-30% di anomalie cardiache poco o moderatamente significative (soffio, blocco di branca, aritmie, ecc.).

Il ruolo del commerciale

Capita spesso che il reparto commerciale si arrabbi perché teme di perdere il cliente, va pertanto chiarito che, al contrario, il commerciale dovrebbe sfruttare la notizia negativa come segnale di serietà e spiegare al cliente di apprezzare la volontà di promuovere l’attività fisica in sicurezza e con la dovuta attenzione alla salute. Così come spiegare al cliente, che rifiuta di pagare la visita con esito negativo, che non ha comprato un certificato ma ha pagato una prestazione professionale. Capita anche che il cliente mandato a fare accertamenti approfonditi si alteri in caso di esito positivo. Come se preferisse sapere che sta male… Occorre spiegare che invece si tratta di una conferma della propria salute.

Tutto ciò ricade sempre nella professionalità dell’addetto al desk o del commerciale: saper gestire il cliente e saper gestire le problematiche che si presentano.

Fabio Swich
Ideatore di UpWell, società di servizi benessere,e pioniere del cardio-fitness dal 1986.
fswich@upwell.it

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