Dubbi di natura giuridica e fiscale? Alcuni casi risolti

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Normative

Dubbi di natura giuridica e fiscale? Alcuni casi risolti

Un’associazione sportiva che ha scelto di applicare il regime forfettario ex legge 398/1991, organizza annualmente la cena sociale. In questa sede, l’associazione incassa proventi commerciali derivanti dalla vendita di gadget, distintivi e altro. Questi proventi sono soggetti a tassazione?

Questi proventi non concorrono alla formazione del reddito imponibile ai fini Ires, entro il limite
di due eventi all’anno, se di importo non superiore a 51.645,69 euro. Il chiarimento è del Ministero delle Finanze  (circolare 43 dell’8 marzo 2000, che fa espresso riferimento alla vendita di materiale sportivo e gadget pubblicitari.

Gli incassi relativi alla gestione di un chiosco che esercita la somministrazione di alimenti e bevande in prossimità dell’impianto sportivo possono essere esclusi dalla tassazione? L’esclusione dovrebbe riguardare soltanto le prestazioni effettuate nei confronti dei soci dell’associazione sportiva in base all’articolo 148 del Tuir?

L’attività del chiosco descritta deve considerarsi in ogni caso commerciale e, dunque, anche quando viene svolta nei confronti degli associati, risulta soggetta ad Ires e Iva. L’esclusione compete soltanto per le associazioni di promozione sociale, qualora sussistano alcune condizioni (servizio effettuato all’interno della sede, gestione diretta dal rappresentante legale o preposto, somministrazione solo verso i soci).

La nostra associazione sportiva ha percepito nell’anno un premio di addestramento e formazione tecnica, perché un giovane proveniente dal vivaio ha sottoscritto il primo contratto da professionista con una nuova Società. Questo premio è tassabile?

Se l’associazione ha optato per il regime forfettario ex legge 398/1991, il premio non è tassabile.
Se, invece, il reddito imponibile è determinato con modalità analitiche (differenza tra ricavi e costi effettivi), il premio è tassabile. L’importo percepito
è esente da Iva (art. 10 del DPR 633/1972).

Sono un dirigente sportivo. L’associazione che gestisco è affiliata alla Federazione sportiva competente, gli atleti sono regolarmente tesserati e partecipano costantemente a competizioni agonistiche. Mi sono reso conto che, a parte l’affiliazione, l’associazione non è iscritta al registro telematico delle società sportive gestito dal Coni. Cosa si rischia?

L’iscrizione al registro è essenziale per ottenere il riconoscimento della qualifica di “società sportiva”: a tal fine non basta, infatti, l’affiliazione alla Federazione competente. La mancata iscrizione determina il rischio che l’Agenzia delle Entrate non riconosca la qualifica di associazione sportiva dilettantistica, con al conseguente disapplicazione di tutte le agevolazioni previste per il settore.

A cura della Dott. ssa Beatrice Masserini, Studio Cassinis

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