I finanziamenti europei per l’apertura di nuove palestre

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I finanziamenti europei per l’apertura di nuove palestre

Come funzionano questi fondi? Chi ne ha diritto? E cosa fare per accedervi? Lo abbiamo chiesto a Maurizio Cupaioli di Cardiaca, esperto dell’argomento

Maurizio Cupaioli
Maurizio Cupaioli

Ciao Maurizio, nel corso dell’ultimo RiminiWellness, la tua azienda Cardiaca ha proposto come sempre interessanti offerte, ma particolare importanza è stata data ai Fondi Europei, come mai?

Io nasco nel mondo economico-finanziario (sono Dottore in Economia e Commercio, Commercialista e Revisore Contabile) e ho maturato una lunga esperienza in materia. Solo successivamente, per passione, sono entrato nel mondo del Fitness professionale; per questo conosco e propongo questi strumenti, di solito poco o per nulla pubblicizzati nel nostro settore.

Puoi spiegarci, in sintesi, in cosa consistono i finanziamenti da parte dell’Unione Europea?

L’Unione Europea riconosce ai singoli stati contributi per incentivare la creazione di nuove imprese e, con esse, nuovi posti di lavoro. Questi contributi sono oggi – in un momento di enormi difficoltà per l’accesso al credito – l’unico strumento disponibile per avviare la propria attività, senza o con poche risorse da parte dell’imprenditore.

Come funzionano o sono organizzati questi fondi?

Tali fondi sono gestiti da società a partecipazione pubblica, enti o Regioni. Ognuna tende a disciplinare le modalità di erogazione dei contributi con un apposito regolamento: questo deve essere attentamente studiato per presentare
la domanda nel modo corretto e di questo, per i clienti che scelgono Cardiaca, me ne occupo personalmente io.

Quali sono i criteri per poter ottenere questi contributi agevolati?

I criteri differiscono da fondo a fondo ma generalmente:

  • È richiesta la creazione di una nuova attività, sulla base di figure giuridiche precise: Snc, Sas ma anche talvolta Ditta Individuale, Srl, Società Cooperativa o altro;

Per gli uomini esistono limiti di età, mentre spesso non per le donne;

  • Sono richieste le competenze tecniche ma non necessariamente la Laurea;
  • I richiedenti sono sempre il perno su cui costruire la domanda.

Questi contributi sono validi per tutte le regioni italiane?

Attualmente sono attivi i Fondi NiDi, gestiti direttamente dalla Regione Puglia. Sono stati da poco rifinanziati con 40 milioni di euro i Fondi destinati alle regioni del Centro/Sud Italia ma siamo in attesa del Decreto attuativo che disciplinerà la presentazione delle domande.
Non è più possibile presentare domande per i Fondi destinati all’Emilia Romagna mentre sono attivi quelli per il sisma del cratere aquilano.

Cosa, in concreto, occorre fare per presentare la domanda in modo corretto e sperare che venga accolta?

Innanzitutto rispettare tutti i parametri indicati per ciascun fondo. Cardiaca offre un servizio di consulenza gratuito a tal proposito. È fondamentale presentare un progetto interessante, che abbia caratteristiche di novità e innovazione rispetto alla concorrenza e al territorio. Deve essere redatto un Business Plan preciso e accattivante. Il momento più importante è quello del colloquio, in cui viene valutata la capacità imprenditoriale dei soggetti proponenti la domanda. Noi prepariamo i nostri clienti al colloquio.

Che tipo di investimento è richiesto?

Per alcuni fondi, l’unico investimento richiesto è la costituzione della società (€1.200/€1.500) in quanto l’intero progetto viene finanziato e deve funzionare esclusivamente con le somme erogate.
Per i fondi della Regione Puglia, invece, fino a €50.000 di richiesta viene finanziato il 100%, tra 50 e 100 viene finanziato il 90%, tra 100 e 150 viene finanziato l’80%, quindi il richiedente deve garantire le somme non finanziate. È sempre esclusa l’IVA in quanto, trattandosi di imprese, costituisce una partita di giro che sarà recuperata.

Esiste una quota a fondo perduto?

In genere tutti i fondi prevedono una quota a fondo perduto, che può essere anche superiore al 50%, e una quota da restituire a tasso agevolato, decisamente basso.
Questi fondi sono l’unico strumento oggi disponibile in Italia per il quale viene valutata l’idea e non solo la capacità di restituire quanto richiesto: i parametri non sono quelli bancari ma relativi al progetto e all’impresa. È un’opportunità che va colta e non rimpianta.

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