La progettazione di una SPA in palestra - La Palestra

Scarica gratis il numero 111

Gestione

La progettazione di una SPA in palestra

Nella progettazione della SPA, la scelta dei materiali è un fattore determinante per realizzare prodotti che accrescano i benefici per gli utenti.

I colori, le texture, la consistenza e la temperatura al tatto, che caratterizzano le diverse superfici materiche, possono dare un contributo sostanziale al benessere degli utenti, così come possono, nel caso di scelte sbagliate, trasmettere sensazioni di disagio o fastidio e quindi “malessere”, boicottando il raggiungimento dell’obiettivo primario del progetto.

Quali materiali per il benessere?

La scelta dei materiali da costruzione, per essere coerente con gli obiettivi di benessere, deve essere basata su criteri di biocompatibilità e sostenibilità ambientale. Le scelte dovranno quindi essere finalizzate ad ottenere la massima traspirabilità, l’assenza di emissioni nocive, basso consumo energetico e di risorse, elevato confort, contenimento e protezione dai campi elettromagnetici. In gran parte questi obiettivi possono essere raggiunti scegliendo materiali eco-compatibili, che devono essere caratterizzati dal rispetto ambientale in ogni fase della loro produzione: origine naturale, metodi di estrazione, lavorazione, produzione, trasporto, messa in opera, possibilità di riciclaggio. La scelta dei materiali per pavimenti, rivestimenti e arredi dovrebbe quindi prediligere materiali naturali come il legno e la pietra. A mio avviso sono da sconsigliare per gli arredi materiali freddi e soluzioni troppo “tecnologiche”, come l’abbinamento acciaio e vetro, così come forme avveniristiche che fanno assomigliare la SPA ad una discoteca e poco si adattano a favorire il rilassamento sia fisico che mentale.

I rivestimenti per gli ambienti umidi

Gli ambienti della SPA definiti umidi, come i servizi igienici, le piscine termali, le vasche idromassaggio e il bagno turco, sono caratterizzati da un elevato tasso di umidità e vapore. I materiali scelti per le pavimentazioni di queste aree devono, prima di tutto, garantire la sicurezza per gli utenti, avere cioè adeguate caratteristiche antiscivolo. In secondo luogo devono facilitare la pulizia e la manutenzione, a garanzia dell’igiene dell’ambiente.
Il panorama dei rivestimenti ceramici è davvero molto vasto e l’evoluzione tecnologica nella produzione mette oggi a disposizione prodotti con superfici a rilievo e incisioni grafiche che li rendono esteticamente innovativi, pur mantenendo la facilità di pulizia che è richiesta per l’impiego in questo tipo di ambienti.
Un’altra caratteristica imprescindibile è quella di assorbenza che deve essere garantita anche per l’adesivo e il sigillante per la stuccatura delle fughe. Anche per questo motivo la tendenza è quella di privilegiare grandi formati, per la posa dei quali si riducono le fughe e di conseguenza si garantisce maggiore igiene.

Giardini indoor

Al di là dei numerosi studi che sono stati condotti sull’interazione energetica tra esseri viventi e ambiente, penso che ognuno di noi abbia sperimentato personalmente l’effetto benefico che il contatto con la natura ha sul nostro equilibrio psico-fisico. Risulta quindi evidente che in un luogo deputato per eccellenza al benessere, quale è la SPA, non si possa prescindere dal ricreare, per quanto possibile, il contatto diretto con elementi naturali come il verde e l’acqua, entrambi non solo simboli ma testimonianze tangibili di energia vitale.
Quando non è possibile l’affaccio su aree verdi esterne si dovrebbero inserire nel progetto uno o più giardini interni. Questi spazi di “natura indoor” sono particolarmente indicati per le zone di sosta, di relax, di trattamento e hanno effetti benefici sia degli utenti che degli operatori del centro benessere.
L’utilizzo diffuso di piante e superfici d’acqua
, sia ferma che in movimento, ancor meglio se illuminate da luce naturale, è consigliato sia per ovviare alle sensazioni di leggera claustrofobia che spazi completamente scollegati dall’esterno inducono, sia per le capacità di alcune specie vegetali di depurare l’aria contrastando l’inquinamento, come dimostrano alcuni studi condotti dalla NASA.

La luce… un materiale prezioso

La progettazione illuminotecnica è fondamentale per l’incredibile potere che ha la luce di trasformare uno spazio anonimo in un luogo magico, ma anche quello di inficiare tutte le scelte di interior design, nel caso di scelte illuminotecniche sbagliate. Basti pensare, in riferimento al primo caso, all’illuminazione “cambia colore”, che può essere realizzata con lampade LED RGB o con lampade fluorescenti di tre colori diversi.
La loro luce può essere liberamente mescolata per ottenere una vastissima gamma di colori. Questo tipo di luce può esaltare le qualità spaziali di un ambiente e, nel caso di centri benessere, essere utilizzata anche come cromoterapia. Viceversa, in riferimento al secondo caso, lo stesso tipo di illuminazione, se realizzata a sfioro su una parete caratterizzata da una superficie con intonaco non eseguito a regola d’arte ma irregolare, evidenzierà fastidiosamente quei difetti che al contrario un’illuminazione diversa avrebbe potuto rendere impercettibili.
In quest’ottica la luce può essere considerata, a tutti gli effetti, un vero e proprio materiale da costruzione essendo capace di creare essa stessa un ambiente, non solo permettendoci di vederlo, e quindi di muoverci al suo interno, ma anche arricchendolo di nuovi contenuti estetici, o viceversa di distruggerlo, con scelte sbagliate che distorcono la percezione dei volumi, delle distanze e delle superfici che lo caratterizzano.

Annalisa Ghirotti

Iscriviti alla newsletter