Il branco è tornato in palestra

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Il branco è tornato in palestra

Riscoprirsi branco, detto nel gergo del CrossFit “Community”, è il vero valore forte e fondante a cui tutti dovremmo ambire

Nella lavagna del vostro Box, whiteboard o blackboard, a seconda del fondo usato, avrete spesso trovato una delle tante criptiche sigle che segnano la strada di praticanti ed atleti di CrossFit o di Functional Training, come beffardi cippi miliari che sembrano allontanare dalla meta, più che segnarne l’approssimarsi.

In coppia o in squadra

Se, ad esempio, un misterioso e criptico “T.0.2” appare in testa alla lista degli esercizi, dei tempi e delle ripetizioni prescritte, vuol dire che dovete scattare a cercare un amico con cui fare squadra per intraprendere assieme il W.O.D. (allenamento del giorno). Oppure potreste trovare scritto un più arioso “Team W.o.d.” o un ancor più confidenziale “Partner W.o.d.”.

Si tratta sempre e comunque di fare coppia o squadra per affrontare l’allenamento proposto. Il sorriso si diffonde in maniera virale e la classe freme nell’attesa che scatti il cronometro.

Questa formula, che si rivela spesso estremamente divertente e motivante, assolve a tutta una serie di esigenze:

1. La più prosastica è l’ottimizzazione degli spazi e delle attrezzature. In pratica si raddoppiano il materiale e lo spazio disponibile a costo zero.

2. Consente, soprattutto nella modalità endurance/resistenza nel medio e lungo periodo,
di comporre allenamenti molto coinvolgenti, affrontando tempi e distanze altrimenti troppo onerose per un singolo partecipante. Ad esempio, consente di suddividere tra due atleti, con cambi e tempi liberi o prescritti, una lunga percorrenza al rower/vogatore (ma anche sulla corsa, per chi può uscire fuori), come 5 o 10 km.

3. Mettendo assieme un novizio con un atleta più forte ed agguerrito, si può dare al primo la possibilità di provare carichi importanti facendo solo le ripetizioni che questi ha “pulite”, affidando all’altro il restante e preponderante ammontare di “reps”. Invece di scalare il carico si studia un’astuta ripartizione delle ripetizioni nella coppia. Inoltre dà la possibilità di farsi assistenza reciproca, rendendo il tutto più sicuro e coinvolgente.

4. Frazionando nel team serie e ripetizioni si possono affrontare a coppia molti prestigiosi workout delle serie “Hero”. Uno dei più ripetuti
e praticati a coppia è il prestigioso “DT”. Contiene 5 rounds di 12 stacchi da terra, 9 power cleans e 6 push jerks con 63 chili in modalità Rx’d. Si presta alle più varie suddivisioni e con questa formulazione fa allenare contemporaneamente anche tre persone.

5. Quindi appare un eccellente mezzo di miglioramento indiretto della prestazione sui “benchmark”. Si prova un protocollo tratto da “The girls” o dagli “Heroes”, se il nostro tempo non è buono ci si mette in coppia con un amico possibilmente più forte e dopo qualche giro
a coppia, che ci permette di lavorare sulle debolezze, si affronta di nuovo singolarmente. Molto spesso i progressi, sia nei tempi/carichi che nella tecnica, saranno rilevanti.

allenarsi in coppia

Un istinto primario

Ma il fascino dell’allenamento a coppia o in squadra va ben oltre queste considerazioni tecniche e logistiche.

L’uomo è animale sociale e comunitario per natura, a volte solitario per cultura, necessità o costrizione. Il suo progetto originale è assolutamente segnato dalla cifra della stretta relazione, biologica o elettiva che sia.

Fare gruppo è quindi istinto primario, oggi soffocato solo da una tecnologia onnipervasiva che, per quanto diffonda la “connessione”, impone in realtà l’isolamento e la separazione.

Riscoprirsi branco, detto nel gergo del CrossFit “Community”, è il vero valore forte e fondante che alla fine tutti cercano.

Ecco che, quello che appariva uno sport individuale, assume una forte connotazione di squadra. Ci si reca al Box o in palestra anche e soprattutto per “spirito di corpo”, per non lasciare soli gli amici nella “prova”, fisica ed emotiva, che l’allenamento impone. Quando poi viene offerta la possibilità di uscire dalle mura della palestra il legame si esalta ulteriormente.

Inserito nel rigenerante contesto dell’aria aperta, del verde e della luce solare, il gruppo si trova in una dimensione spazio temporale che lo rende quasi invincibile. Le forze dei singoli si moltiplicano e si può davvero dire che “il tutto sia maggiore della somma delle parti”.

Legami che vanno oltre

I legami che si creano vanno ben oltre l’adesione ad un semplice programma di allenamento.
Nel fuoco e nelle fiamme dell’alta intensità, si forgiano corpi forti e legami affettivi ancor più saldi. Si formano coppie che rinsaldano il loro legame affettivo fuori dalla palestra. Ci sono molti casi di famiglie che si sono formate tra i bilancieri e le cataste dei dischi di ghisa.
Coppie in cui la donna prosegue ad allenarsi in gravidanza, come si vede in questo celebre filmato:

Coppie che porteranno in palestra fieri i loro figli, come la più bella vittoria che il loro sport preferito gli ha concesso:

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