Normative - Pagina 2 di 4 - La Palestra

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“Pacchetto Sport” Lotti

Finalmente raggiunta l’intesa sui tre pilastri della legge 3936 nata in ambito ANIF e pubblicata da Sbrollini
Pieno sostegno e apprezzamento al Pacchetto “Sport”, l’insieme di misure messe a punto dal Ministro Lotti nella Legge di Bilancio 2018 che prevede l’inserimento della Società sportiva dilettantistica “lucrativa”: questa la posizione emersa al tavolo di lavoro ministeriale del 9 novembre. I partecipanti al tavolo sono tra i maggiori interlocutori dello sport dilettantistico: per il CONI Francesco Soro, Andrea Mancino, Damiano Lembo, Giovanni Gallo, Ugo Claudio Matteoli ed altri dirigenti, per l’ANIF, Giampaolo Duregon e l’Avv. Alberto Succi che, sotto la regia di Leonardo Ferrara, capo dell’Ufficio legislativo del Ministero dello Sport, hanno espresso parere concorde sull’importanza della società sportiva, definita “lucrativa”, per la crescita del settore sport dilettantistico.

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Fisco: quando scattano i controlli?

Spett.le Studio Cassinis, negli ultimi mesi ho sostenuto delle spese molto alte, oltre la mia effettiva disponibilità economica… rischio un controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate? Lisa da Roma

Basta poco per far scattare il redditometro. Sono diversi, infatti, i casi in cui si è a rischio di accertamento fiscale, e se si spende più di quanto si guadagna è facile diventare oggetto di attenzione da parte dell’Agenzia delle Entrate. Stipula di mutui troppo alti, frequenti viaggi in autostrada e persino l’acquisto di una polizza vita, sono alcuni dei “segnali” di un divario troppo marcato tra reddito e spese effettuate che possono fornire al fisco l’occasione di controlli “incrociati”.

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Volontariato: vanno tassati i rimborsi spese forfettari

La legge 266/1991 parla chiaro: senza documentazione sono qualificati come compensi, anche se di importo esiguo e indipendentemente dalle modalità di pagamento utilizzate.

Sono assoggettati a imposizione gli esborsi erogati dall’associazione di volontariato perché devono essere considerati compensi e non rimborsi di spese, atteso che i rimborsi possono mascherare l’erogazione di compensi, e in definitiva, un sotteso rapporto di lavoro.

È quanto stabilito dalla Corte di cassazione con ordinanza 23 novembre 2015, n. 23890.

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